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Executive Summary

All’interno di una strategia di branding, comunicazione e di content marketing, il formato podcast si distingue dagli eventi fisici/in presenza per l’amplificazione della fruizione dei contenuti nello spazio e nel tempo, la maggiore economicità e, rispetto ai webinar, in quanto spesso la componente visiva non è determinante, permette la fruibilità in movimento, la presenza nelle maggiori piattaforme di podcasting (Apple Podcast, Google Podcast, Spreaker e Spotify), un connotato innovativo e notevoli vantaggi derivanti da una post produzione di alta qualità. A questo si aggiunge l’importante e unico track record del podcast INSIDE FINANCE per un’occasione senza precedenti di content marketing e divulgazione di cultura economico-finanziaria di qualità, che duri nel tempo, mettendo a frutto la cross-audience di tutti i marchi coinvolti. Sulla base del successo di INSIDE FINANCE nasce il podcast ITALIAN MAKERS dedicato a interviste e tavole rotonde su case studies di eccellenza italiana per la divulgazione del made in Italy in lingua inglese nei mercati internazionali. Da cui il sottotitolo “Stories and Visions of Italian Excellence”. Le storie affrontate sono raccontate direttamente dai protagonisti e principalmente legate alla capacità italiana di leadership di prodotti e servizi, collegati dal fattore umano, alla capacità italiana di superare gli ostacoli con talento e creatività e ottenere risultati di eccellenza nella competizione internazionale.

Lo scopo è divulgativo e ispirativo, parallelamente anche una formula unica ed efficace di branding e content marketing per attrarre attenzione e interesse del pubblico o di una specifico target su un determinato settore o azienda, anche a titolo emulativo o per una più approfondita conoscenza di marchi italiani di interesse. Il “ponte” culturale tra Italia e resto del mondo, come nell’immagine rappresentativa del Podcast.

Gli episodi di ITALIAN MAKERS permettono a specifici target di ascoltatori di rimanere aggiornati con approfondimenti dinamici e indipendenti nella forma di intervista di case studies di rilievo di eccellenza italiana, mettendo a frutto la comodità di fruizione e il trend di crescita del podcasting come “ radio on demand”, consolidando la leadership anche culturale e di comunicazione dei marchi associati.

Premessa

Il viaggio in auto, in aereo, o con i mezzi pubblici, così come tutte le attività che lasciano spazio al c.d. “multitasking”, come lo sport o le attività di routine – che permettono alla mente di spaziare – sono archi temporali che creano una grande opportunità per la diffusione di contenuti, in particolar modo per temi dedicati alla cultura, alla crescita personale e all’aggiornamento professionale.

I contenuti multimediali attualmente più diffusi sono in formato video, anche se spesso la forma visiva non è determinante, ma obbliga comunque l’utente a guardare lo schermo e, peraltro, senza permettere l’utilizzo contemporaneo di altre applicazioni del dispositivo mobile oppure attività in multitasking. Così come il mercato dei contenuti video sta gradualmente indirizzandosi nella formula on demand (per es. Netflix e Amazon Prime Video), lasciando l’utente libero di scegliere cosa guardare e in quale momento, allo stesso modo il podcasting fornisce l’opportunità di utilizzare i contenuti audio in mobilità in versione “radio on demand”, offrendo l’opportunità di coprire nuovi spazi di fruizione, colmando momenti della vita quotidiana fino ad oggi poco sfruttati dal mercato.

La live communication ha l’indubbio vantaggio della possibilità di networking offerta dagli eventi, ma il limite di diffondere il messaggio ai partecipanti effettivi. E’ ragionevole quindi presumere che almeno 90% del potenziale di comunicazione di un evento dal vivo non è espresso con la presenza fisica dei partecipanti.
Essendo video il formato spesso utilizzato, la statistica di fruizione di contenuti audiovisivi indica che la durata ideale non dovrebbe oltrepassare i 5-7 minuti. Ovviamente 5-7 minuti non bastano per fornire al Relatore la possibilità di esprimere il suo know how e utilità dell’intervento, anche come principio di content marketing, salvo casi particolari. Rispetto a formule “virtuali” di evento come i webinar, il formato video ha lo svantaggio che obbliga l’utente alla visualizzazione continuativa dello schermo, quando spesso il valore aggiunto del contenuto visivo è minimale. In aggiunta, il formato video è spesso carente a livello di dinamismo, intrattenimento e di piacevolezza della fruizione con immagini fisse e spesso di bassa qualità.
Per ultimo, il webinar è una tecnologia creata per l’uso da PC e non specificatamente per smartphone, a differenza del podcasting – la post produzione (come nel settore cinematografico) permette inoltre
notevoli vantaggi rispetto alla produzione di contenuti grezzi, non elaborati. Basti pensare alla capacità di coinvolgimento di un film al cinema senza montaggio o colonna sonora.

I vantaggi del content marketing

Gli utenti gradiscono sempre meno i banner pubblicitari, spam e pop-up invadenti e essere sommersi da messaggi promozionali con pura finalità commerciale.
La pubblicità online è cambiata, siamo nell’era dell’attention economy, non sono più le aziende ad andare dagli utenti ma sono gli utenti che attivamente cercano sul web quello di cui hanno bisogno ed è
sempre più evidente la necessità di intrattenimento, cultura e informazioni che danno impulso all’acquisto.
Proprio per questo principio è importante puntare su contenuti di qualità e pertanto il content marketing nell’era digitale, accelerata dalla crisi pandemica, è ancora più decisivo per vari motivi ma in
particolare per i seguenti:

  • Rispetto all’outbound marketing il content marketing costa il 62% in meno ma genera il triplo dei lead.
  • Gli utenti si fidano di più di un prodotto trovato autonomamente durante la loro ricerca.
  • La ricerca video e vocale è in testa nel 2021.
  • Oltre il 41% degli utenti utilizza il blocco degli annunci. Il contenuto non è un “annuncio”, quindi è un metodo efficace per aggirare i blocchi.
  • Le aziende che utilizzano il content marketing hanno tassi di conversione in media 6 volte superiori rispetto a quelle che non lo fanno.
  • Circa il 24% dei marketer prevede di aumentare la propria spesa per il content marketing sia nel B2B che nel B2C.
  • Le imprese che hanno un blog generano il 126% in più di crescita dei lead.
  • Il 60% dei marketer afferma che il content marketing è molto importante o estremamente importante per la propria strategia complessiva.

Questi sono solo alcuni dati che confermano il Trend di crescita del content marketing. Il content marketing, infatti, è tra i maggior trend del web marketing ormai da molti anni.
Volendo dare una semplice definizione di content marketing, potremmo affermare che si tratta dell’insieme di tutte le pratiche tese a creare dei contenuti di valore per attirare l’attenzione del pubblico target.
Non si tratta, attenzione, della realizzazione di un qualsiasi tipo di contenuto, ma della creazione di risorse utili e apprezzate dal pubblico, nonché rilevanti per il proprio business. Da una parte, infatti, è utile fornire del valore, mentre dall’altra si deve coniugare la necessità di promuovere la propria attività, senza, però, sconfinare nella pubblicità esplicita.
Il metodo migliore per soddisfare entrambi questi criteri è quello di domandarsi quali siano gli interessi dei propri utenti e fornire delle valide soluzioni attraverso i propri contenuti: guadagnare la fiducia degli utenti online curiosi, infatti, è il primo passo verso la loro conversione in acquirenti.

Vantaggi:

  1. Una strategia di content marketing ben ideata è la partner ideale della SEO: i motori di ricerca bramano contenuti di qualità freschi e originali e premiano i siti web che ne pubblicano ponendoli nelle prime posizioni della propria SERP. E’ per questo motivo che la maggior parte delle aziende decide di investire nella creazione di contenuti di qualità. L’aumento del traffico sul sito web dai motori di ricerca, infatti, è il vantaggio più sicuro ottenibile utilizzando contenuti di alta qualità per creare la propria presenza online. E più traffico si genera su un contenuto, più Google lo collocherà nelle prime posizioni e di conseguenza altre più persone saranno in grado di trovarlo. Inoltre, più il contenuto sarà valido ed interessante per i lettori più aumenteranno le possibilità che essi lo condividano sui propri social media generando il passa parola e la condivisione online.
  2. Il content marketing è l’arma numero uno per creare brand awareness. Che lo si voglia o no, bisogna ammettere che un cliente oggi, attraverso il web, ha più scelta: i siti web dei competitor sono a portata di click o di una nuova ricerca su Google. Bisogna dunque offrire un qualcosa di speciale affinché l’utente online si ricordi del marchio. Una buona strategia di content marketing crea consapevolezza del marchio e aiuta a ricordare che questo esiste.
  3. Il content marketing offre del valore agli utenti: è da sottolineare che, al contrario della pubblicità, il content marketing mira in modo specifico a fornire del valore al pubblico target. Questo significa che i consumatori non si troveranno davanti all’ennesima pubblicità, spesso disturbante da dimenticare al più presto, quanto invece ad un contenuto utile, effettivamente in grado di migliorare la loro quotidianità e cultura sul tema;
  4. Più risultati a costi inferiori: il content marketing è una forma di promozione aziendale che comporta dei costi estremamente inferiori rispetto alla pubblicità classica. Ciò nonostante, è una strategia efficace che permette di raggiungere un maggior numero di buyers e di creare delle relazioni commerciali durature nel tempo, laddove l’advertising tradizionale ha un effetto benefico limitato nel tempo;
  5. Emergere dalla concorrenza: ormai non esiste più un’azienda priva di un proprio sito web e che non decida, spesso, di essere presente anche sui social network. L’esistenza online, insomma, non è più un fattore differenziante. Come distinguersi quindi dall’agguerrita concorrenza? Ebbene, creare dei contenuti accattivanti e di utilità da pubblicare sul sito web aziendale e da condividere sui social network, può aiutare il brand a emergere dalla concorrenza, distinguendosi da tutti quei concorrenti che, pur avendo un sito web, non producono delle risorse utili per il proprio pubblico;
  6. Creare una fonte continua di traffico: alcune aziende, per avere del traffico sul proprio sito web, puntano tutto sul posizionamento organico, e quindi sull’ottimizzazione delle proprie pagine; altre imprese, invece, investono ingenti risorse nell’advertising, così da trascinare a suon di campagne AdWords nuovi utenti sul proprio sito. Il content marketing, invece, permette di ridurre la propria dipendenza dai motori di ricerca e dalla pubblicità, in quanto prevede la creazione di un pubblico attento e affezionato, il quale non passerà nemmeno attraverso i motori di ricerca per tornare sulle pagine web aziendali; Grazie al content marketing, con l’aumentare del traffico sul sito web, il brand aumenta di notorietà e ciò moltiplica la possibilità di ottenere lead e che questi poi convertano.
  7. Migliorare la propria brand reputation: un’azienda che produce contenuti gratuiti per i propri utenti, quindi contenuti per il blog/ video tutorial/ podcast, migliora la propria reputazione.

I vantaggi del podcast come strumento di content marketing

I dati sul podcast come strumento di content marketing sono ancora poco conosciuti, ma i brand stanno iniziando gradualmente a includerlo nelle proprie strategie di comunicazione. Essere tra i primi a
partire nella produzione di podcast per ottenere più facilmente l’attenzione del target è un’opportunità unica.

Complice il forte incremento nella produzione di contenuti e negli ascolti registrati in Italia dal 2019 ad oggi (grazie anche all’ingresso di Spotify come podcast player nel mercato italiano di distribuzione), il podcast si rivelando sempre di più uno strumento di business dalle forti potenzialità. Con la diffusione sempre più massiccia dei servizi web e del consumo di contenuti digitali, è parso chiaro alle realtà aziendali quanto fosse importante appoggiarsi ai nuovi strumenti tecnologici e alle moderne piattaforme per rafforzare le proprie strategie. È in particolar modo il content marketing, nelle sue più svariate forme, a permettere alle imprese di raggiungere facilmente i propri clienti grazie alla creazione di contenuti validi, rilevanti e targettizzati.

Dal punto di vista delle aziende, il podcast è fondamentalmente un formato audio semplice, diretto e coinvolgente, idoneo a stabilire un contatto profondo con l’ascoltatore. I contenuti devono trasmettere l’essenza del brand e appassionare l’utente: diversamente da uno spot o da una sponsorizzazione sui social network e sui siti web, gli argomenti del podcast possono pubblicizzare i valori aziendali (nonché i suoi prodotti) in modo più sottile, senza che le tematiche affrontate vengano percepite come vero e proprio marketing.

Riuscire ad esprimere contenuti in modo creativo invita il pubblico di ascoltatori ad intrattenersi e ad affinare contemporaneamente i propri interessi, trasformando facilmente l’intrattenimento in branding. La disponibilità di numerosi strumenti digitali per la registrazione fa sì che i costi siano molto contenuti.

La fidelizzazione del cliente può incrementare permettendo agli utenti di iscriversi per rimanere sempre aggiornati sulla pubblicazione di nuovi episodi, mentre il coinvolgimento può essere ancora più profondo raccogliendo feedback, rispondendo alle domande del pubblico in apposite puntate e facendo in modo che gli utenti parlino dei nostri contenuti, facendoli rientrare tra i podcast consigliati sul web o partecipando a premi e award internazionali.

A differenza di una campagna di advertising tradizionale, i punti a favore sono maggiori. Si riportano di seguito alcuni vantaggi del podcasting:

  • Tipo di comunicazione: raccontare i valori del brand senza necessariamente includere un messaggio commerciale esplicito, usando lo storytelling e il sound design.
  • Modalità di fruizione: la tendenza è di ascoltare podcast nei momenti di relax, a casa o quando si è in mobilità o mentre si svolgono altre attività, e quindi quando si è più ricettivi.
  • Pull marketing: una strategia “attraente” perché è l’utente che sceglie cosa ascoltare, quindi il target è definito e selezionato.
  • Durata del contenuto: la media attuale, di circa 20 minuti a episodio, consente di comunicare agli utenti in modo più incisivo.
  • Relazione con l’utente: il linguaggio empatico e intimo riesce a coinvolgere e arrivare in profondità.
  • Posizionamento marketing: ampliare il bacino di utenti, raggiungendoli su piattaforme di ascolto già usate dagli utenti per la musica e quindi già abituate a fruire di contenuti audio.
  • Conversion rate: un target interessato è un target fidelizzato, quindi più propenso all’azione e alla conversione, che è la fase finale del funnel marketing. Il podcast è uno degli strumenti di engagement più efficaci perché raggiunge un livello di coinvolgimento maggiore rispetto ad altri contenuti, testuali o multimediali. È ben spiegato da ciò che viene definito marketing emozionale, una strategia di marketing molto potente che agisce a livello inconscio facendo leva sulle emozioni. È un modo per coinvolgere l’utente innescando un processo di sensazioni positive, anticipandone i desideri inconsci.

Perché aggiungere il podcast alla propria strategia web

Così come il mercato dei contenuti video sta gradualmente indirizzandosi nella formula on demand (per es. Netflix e Amazon Prime Video), lasciando l’utente libero di scegliere cosa guardare e in quale
momento, allo stesso modo il podcasting fornisce l’opportunità di utilizzare i contenuti audio in mobilità in versione “radio on demand”, offrendo l’opportunità di coprire nuovi spazi di fruizione,
colmando momenti della vita quotidiana fino ad oggi poco sfruttati dal mercato.

Per capire meglio i vantaggi del podcast, partiamo innanzitutto dai dati. Il Podcast, riassumibile come contenuti Radio on demand (l’equivalente audio di Netflix per la TV), nel 2019 ha registrato, solo in Italia, un incremento notevole sia nella creazione di nuovi contenuti interessanti, che nel numero di ascolti. I dati ufficiali pubblicati a fine 2019 da Ipsos parlano di 7 milioni di ascoltatori in un solo mese, un trend di crescita confermato ed in aumento sia nel 2020 che in questa prima parte del 2021. A livello globale, il grafico sotto stante mostra un’audience di 332 milioni di ascoltatori, in continua crescita e il grado di notorietà del podcasting nei principali Paesi:

dall’analisi fatta sull’Audience Network di Voxnest relativa all’Italia, i nostri connazionali risultano avere una spiccata predilezione per tutto quello che è legato alle tematiche Business, Società e Cultura, News, Tempo Libero e, infine, Calcio. A livello globale i valori sono molto più significativi rispetto all’Italia perché il podcast è, specialmente in America, un mezzo di comunicazione ampiamente diffuso ed un mercato più maturo.
Tutto merito delle grandi piattaforme digitali, che sui podcast hanno scommesso fin dall’inizio.
Sul tavolo ci sono i soliti nomi iTunes (Apple), Amazon, Spotify, ma anche editori (come anche in Italia il Gruppo 24 Ore con Il Sole 24 Ore e Radio 24) di news e gruppi di tlc.
Queste statistiche spiegano in parte perché aggiungere il podcast nella propria strategia web, ma l’aspetto più interessante riguarda gli obiettivi strategici di content marketing che si possono raggiungere.
Nel processo decisionale di acquisto del consumatore, identificato in quattro fasi nel Funnel Marketing, il podcast si posiziona nella parte più alta, denominata Awareness. È la fase in cui l’utente in target viene a conoscenza del brand creando consapevolezza e raggiungendo l’obiettivo di essere ricordati dai consumatori nel momento in cui cercheranno quel prodotto o servizio. Quando la comunicazione raggiunge il sistema emotivo, si è più pronti a recepire un messaggio perché ci si immedesima e ci si sente coinvolti attivamente.
Si stabilisce così una relazione più intima ed empatica che arriva dritta al cuore.
Le industrie tecnologiche lo dicono da qualche anno: “il futuro è la voce” e il cervello umano ha un istintivo bisogno di essere intrattenuto, quando i media tradizionali non riescono a soddisfare la richiesta dovendo puntare più sulla quantità che sulla qualità dell’audience.
Considerando, inoltre, la sua “relativa” innovatività come capacità di differenziazione, tra social media completamente sommersi da formati video, il Podcast diventa la strategia di comunicazione ideale per diffondere contenuti digitali di qualità.

Il Podcast ITALIAN MAKERS

Sulla base dell’esperienza e della credibilità del podcast INSIDE FINANCE nasce ITALIAN MAKERS come occasione unica di approfondimento culturale in ambito di eccellenza italiana nei mercati internazionali, con le interviste in lingua inglese ai protagonisti di storie legate e visioni dagli opinion leaders italiani nei vari settori.

Il format prevede un’intervista, anche nella formula della tavola rotonda su una specifica area tematica oggetto di analisi con una pluralità di ospiti per vari punti di vista autorevoli sul tema affrontato, come l’episodio di Inside Finance dal titolo “Big Data nel settore Consumer” che ha visto protagonisti Bain&Company, Angelini Consumer e Coca-Cola HBC. L’episodio ha una durata di circa 50/60 minuti da cui verrà estratta una versione ridotta di 20/25 minuti con i tratti salienti, in modo tale che siano pubblicate sia la versione integrale che ridotta a differenti gradi di profondità a seconda delle preferenze degli ascoltatori. A questo si aggiunge una clip video di introduzione dell’episodio.

Le interviste sono svolte interamente online in piattaforma specializzata di podcasting che permette la registrazione delle tracce audio in alta qualità. Segue un’attenta e minuziosa attività di postproduzione da parte di un team di specialisti dedicato, inclusivo di un’introduzione del/i Relatore/i da Speaker radiofonica professionista e montaggio delle citazioni con standard cinematografico come anticipazione dei contenuti.
Un elegante strumento di content marketing per i potenziali clienti e stakeholders aziendali nei mercati internazionali, di utilità anche per le investor relations, ispirato dal concetto di eccellenza e leadership internazionale a cui associare i brand coinvolti nelle interviste esclusive.

Target audience

Istituzioni, aziende e operatori specializzati negli ambiti di approfondimento dei vari episodi in tema di eccellenza italiana nel mondo, giornalisti e accademici del settore e pubblico/consumatori interessati a contenuti di cultura, aggiornamento professionale e crescita personale per capire nel profondo la storia e le visioni dei protagonisti italiani nel business internazionale. Oltre alla visibilità organica nelle maggiori piattaforme di podcasting (Google Podcast, Apple Podcast, Spreaker, Spotify e a breve Amazon Audible) la visibilità è amplificata dalla cross-audience cumulata della pubblicazione degli episodi nei canali social dei marchi coinvolti nelle interviste. Sono inoltre prevedibili campagne social profilate nel target.

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