https://open.spotify.com/episode/6vn49IMCJMGX5MVGm7848N L’ospite che avremo il piacere di intervistare oggi è l’imprenditore Guido Polito, Amministratore Delegato…
EXT – Il mercato del babyfood biologico in Italia.
Roberta LOGOTETA, General Manager di MadreNatura (JV Angelini-Hero)
Nell’episodio di oggi (in versione integrale – tra gli episodi del podcast è presente la versione ridotta con i tratti salienti) avremo il piacere di ascoltare Roberta Logoteta, General Manager di MadreNatura.
La società è una joint venture paritetica tra Angelini Holding ed Hero Group, che riunisce le expertise delle esigenze dei consumatori dei due gruppi.
Obiettivo prioritario di MadreNatura è quello di offrire alle mamme e ai papà un percorso alimentare sano ed equilibrato per i loro bambini attraverso una consistente e diversificata offerta di prodotti realizzati unicamente con ingredienti biologici e ricette di altissima qualità.
MadreNatura ha la missione principale di rendere sempre più evidente ciò che già sappiamo essere inconfutabilmente vero: ossia quanto i prodotti biologici possano aiutare a migliorare e salvaguardare il pianeta e la salute in maniera incontrovertibile.
Come ci spiega la nostra ospite nel corso dell’intervista, la linea MadreNatura si compone di ventisette referenze tra cui omogeneizzati, pastine, cereali, frutta frullata e snack in un mercato in forte espansione.
Scopriremo insieme l’affascinante mondo del babyfood biologico da varie angolazioni, in un’intervista da non perdere.
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Buongiorno agli ascoltatori e benvenuti al podcast Inside Finance. Sono Laura Buono e ho il piacere di introdurre l’episodio di oggi con l’intervista Roberta Logoteta, general manager di Madre Natura. Roberta è originaria di Reggio Calabria, dove ha frequentato il liceo classico per poi proseguire gli studi alla Facoltà di Economia della Luis Guido Carli di Roma per poi conseguire un master in marketing di Publitalia.
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ha iniziato la sua carriera in Reconta Ernst & Young, e successivamente in Fater, la joint venture Angelini Procter & Gamble, maturando 15 anni di esperienza nel marketing del largo consumo su varie categorie di prodotto, da Pampers ad Ace a Lines Specialist.
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Infine, un incarico in Angelini Holding, come responsabile del nuovo cantiere Angelini Consumer, brand Building Lab, avviato nel 2019. Uno dei progetti è stato Madre Natura, alla quale è dedicata da oltre un anno. Passione per la lettura, viaggiare e camminare nei boschi, con un passato da ex-scout e mamma di Lorenzo che ha quasi 5 anni.
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Riguardo Madre Natura, è una joint venture paritetica nata a fine 2019 tra Angelini Holding e Hero Group. Angelini e the Hero sono due gruppi che, pur avendo business diversi, hanno dei valori comuni e un purpose simile, focalizzato sul dare il meglio alle persone attraverso i propri prodotti. Ricordiamo la mission di Hero Group, the light consumer by conserving the goodness of nature, e il purpose di Angelini Holding.
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prenderci cura delle persone e delle famiglie nella vita di tutti i giorni. Sana ossessione per la qualità in entrambi i gruppi e nelle persone che ci lavorano caratterizzano il nuovo brand di madre natura, Hero Solo. Un’offerta esclusivamente biologica, fatta con pochi e semplici ingredienti e con una gamma più sbilanciata su frutta e verdura. In questo momento il focus è sul mercato italiano tramite Fater, la joint venture di Angelini con Procter & Gamble.
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Roberta Logoteta è intervistata da Vincenzo Marzetti, fondatore del podcast Inside Finance e del marchio di conferenze econ Zero In Sharing Knowledge, Chief Business Officer di Gheazon, società di consulence and risk management finanziario, consigliere del Canova Club e coordinatore del format Breakfast & Finance a Roma.
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Per non perdere i prossimi episodi ricordiamo agli interessati di iscriversi al podcast Inside Finance o alla pagina link ed in dedicata, insieme alla possibilità di entrare in contatto con noi per i vostri commenti, suggerimenti o proposte di collaborazione, inviando una mail a segreteria@insidefinance.it. Buon ascolto!
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Benvenuta quindi Roberta e grazie per la tua partecipazione. Senti per partire esploreremo oggi il mercato dei genitori italiani, delle loro peculiarità ed esigenze e come queste possono essere soddisfatte da soluzioni specifiche. Quindi per iniziare puoi descriverci le dimensioni di questo mercato? Sì, parliamo sicuramente oggi, parliamo appunto insieme di baby food, il mercato del baby food in Italia è un mercato che vale oltre 300 milioni di euro.
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quindi un mercato molto grande di questi 300 milioni di euro, circa il 20% è fatto dal baby food biologico che è quello appunto di cui poi noi in particolare ci occupiamo. E come inquadri questa nicchia di mercato? All’interno di quale segmento? Ecco facci un po’ capire perché è un tema piuttosto di nicchia direi. Allora il baby food in Italia come dicevo appunto vale circa il 20%, la cosa interessante è che ogni anno guadagna peso, cioè il peso del baby food biologico in Italia cresce di anno in anno.
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È sicuramente più sviluppato al nord, al centro nord rispetto al sud anche per un fatto di prezzi perché diciamo in generale no i prezzi in Italia sul mercato sono un po’ più alti al centro nord rispetto al sud e anche nel baby food diciamo non c’è un’eccezione in questo. Il baby food biologico costa di più a noi che lo produciamo e costa anche di più quindi naturalmente al consumatore
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Quindi il trend però è sicuramente molto positivo, il biologico cresce un po’ dappertutto a livello globale, anche l’Italia in questo non fa eccezione. Grazie Roberta, invece a differenza della specificità tra Nord e Sud Italia, come si differenzia l’Italia dagli altri mercati internazionali? Soprattutto sarei curioso del ruolo dei genitori, cioè le mamme italiane hanno alcune particolarità? Allora, sicuramente il mercato del baby food italiano vede una netta prevalenza di prodotti
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che sono utilizzati quasi come ingredienti, non li chiamiamo mono, quindi la carne singola, la verdura singola, mentre nel resto del mondo, soprattutto anche in Europa, il baby food è fatto di pasti completi, pappe complete; quindi, in Italia tipicamente abbiamo il vasetto di carno e il vasetto di carota.
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Magari in altri paesi abbiamo il vasetto con una pappa completa, quindi la pasta o i cereali mischiati con verdura, carne, eccetera eccetera. Quindi in momenti in cui troviamo degli ingredienti nel baby food vuol dire che sicuramente il genitore vuole un po’ più avere il controllo del pasto del bimbo; quindi, diciamo ci mette tanto di suo nella preparazione, mentre in altri paesi all’estero è più il tema di pappa completa, quindi un livello di servizio maggiore se vogliamo.
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contenuto di prodotto ma meno flessibilità nel giocare con gli ingredienti e preparare la propria ricetta.
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Molto interessante Roberta, quindi la mamma italiana vuole avere un ruolo più attivo nelle composizioni dei macronutrienti? Sì, così sembra, così sembra guardando il mercato anche ascoltando, diciamo, le consumatrici. Devo dire, secondo me, allora da un lato c’è sicuramente un aspetto culturale, soprattutto in Italia c’è la cultura del cibo e c’è la cultura di investire del tempo in cucina al preparare i pasti. In altri paesi c’è un po’ meno magari la cultura di investire tanto tempo nella preparazione quindi si ricorre più facilmente a delle soluzioni che non è che siano per forza qualitativamente
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inferiori però c’è più delega se vogliamo al prodotto, al produttore, quindi ecco tutto quello che c’è dietro alla preparazione del baby food. E credi che oltre la qualità degli ingredienti e magari nei mercati internazionali delle composizioni del pasto ci siano altre esigenze particolari dei genitori che magari devono essere soddisfatte e non è così facile soddisfare?
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Ma diciamo che, secondo me, c’è un aspetto centrale che differenze alcuni paesi del Sud Europa da altri e che è il livello di occupazione femminile. Tutti sappiamo che il tasso di disoccupazione in Italia delle donne, diciamo adesso, siamo intorno al 50%, poi alcune regioni sono più basse, altre però insomma siamo a livelli veramente altissimi e quindi naturalmente c’è, se vogliamo, una divisione dei ruoli.
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quasi in questo senso obbligata tra se il papà lavora fuori casa e la mamma lavora in casa chiaramente la mamma cucina e quindi prepara diciamo il cibo anche per il bimbo da zero. Devo dire che anche nei casi di lavoro full time in Italia in molti casi la delega è data alla mamma però diciamo sicuramente così la divisione dei ruoli è molto netta quando la donna non lavora. Più chiaramente ci troviamo davanti a situazioni lavorative, più, naturalmente,
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la divisione delle task un po’ quotidiane e casalinghe si equilibri e quindi in questo senso al baby food è richiesto un livello di servizio maggiore e quindi può dare una mano, può essere di supporto ancora di più al genitore. La filiera del baby food in Europa soprattutto e anche in Italia è regolamentata in maniera strettissima. Possiamo essere diciamo molto orgogliosi delle regole che ci sono in campo.
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Sono regolamentate così bene che diciamo non solo per i produttori che devono effettuare controlli ma sono anche regolamentate a valle cioè controllate a valle forse non si sa ma spesso diciamo le ASL continuamente effettuano prelievi dei punti vendita di prodotti baby food li analizzano per controllare che non ci siano batteri altre cose questo per dire che la sicurezza che c’è nel baby food chiaramente non è la sicurezza che c’è in una qualunque zucchina normale
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che ha con tutta probabilità un livello di contaminanti, di residui, grandemente superiore a quello che c’è in una zucchina dentro un vasetto baby food, proprio per tutte queste ottime regole che sono state messe in campo nel tempo. Perché nei bambini, nei primi tre anni, il sistema immunitario è in via di formazione
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Quindi finché il sistema immunitario non è formato, l’esposizione ad agenti contaminanti, ma anche semplicemente a conservanti additivi, ha un impatto sull’organismo diverso rispetto a quello di un adulto. Quindi è molto importante che ci siano le regole, fondamentale rispettarle ed è importante tener presente questa differenza tra la zucchina normale, non me ne voglio riprodurre i zucchine, ho preso la zucchina, ma le per tutte, rispetto alla zucchina che sta in un vasetto del baby food e poi ancora di più nel baby food biologico.
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Molto interessante Roberta, quindi la mamma italiana vuole avere un ruolo più attivo nelle composizioni dei macronutrienti. Da un lato credo che la mamma sia biologicamente predisposta ad avere, diciamo come top of mind, l’alimentazione del bimbo perché fornisce nutrimento al bambino in gravidanza e ha sempre top of mind cosa deve mangiare il bimbo. Ok? Il papà lo acquisisce.
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di conseguenza un po’, però diciamo è biologicamente un poverino, arriva diciamo un passo dopo, ecco anche come dire temporalmente arriva un passo dopo, senza poverino, arriva un passo dopo e quindi diciamo in questo senso c’è una predisposizione maggiore. Però ecco quello che abbiamo visto è che sempre più a partire da quando i millennials sono diventati genitori, ma devo dire anche oggi i padri che sono anche un po’ più grandi dei millennial ma sono padri oggi, c’è sempre di più.
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vediamo sempre di più i papà che si godono di più l’esperienza dei propri figli e dell’infanzia in maniera consapevole; quindi, cercano anche loro in maniera molto attiva di fare la loro parte. E quindi ecco, entrando nella categoria del pasto completo, i macronutrienti, quindi le composizioni che, insomma, c’è una letteratura enorme sulle composizioni di dieta mediterranea, dieta zona, e c’era… voi quale avete scelto come impostazione sulle percentuali dei macronutrienti?
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Allora, qua ci sono due temi. Il primo è che anche questo aspetto del baby food è regolamentato. Quindi per fortuna direi, da questo punto di vista, non è lasciato al caso o diciamo all’iniziativa della singola azienda di decidere qual è il livello di nutrienti.
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che il baby food debba avere, quindi per dire che una pappa è una pappa completa in baby food, deve avere una determinata quantità di proteine, di calorie, eccetera, che è predefinita. Una sfida se vuoi dell’evoluzione di questa, diciamo dell’aspetto del profilo nutrizionale, quindi le proteine eccetera, è l’aspetto delle proteine di origine vegetale, dove tutti un po’ stanno, no? Tutte le aziende del food, non solo del baby food naturalmente, stanno facendo ricerca.
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La sfida, secondo me, nel baby food è maggiore perché appunto l’aspetto della nutrizione è ancora più delicato perché dobbiamo garantire ai bambini tutta una serie di cose e trovare proteine di origine vegetale che abbiano un profilo amminoacidico equivalente a quello della carne che non è per niente semplice perché per i bambini serve che il profilo amminoacidico fornito dalle proteine vegetali sia della stessa qualità di quello fornito dalla carne. Ad oggi ancora questo questa challenge diciamo non è ancora…
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completamente vinta. Credo anche un argomento un po’ spinoso tra vegani e necessità nutrizionali dei piccoli infanti, insomma penso sia un argomento non facile, ma quello che ti volevo chiedere, se le percentuali delle macronutrienti sono stabiliti per legge, che possibilità avete di differenziazione? Come si può orientare un papà o una mamma nel capire quali di prodotti simili andare a scegliere e come?
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Innanzitutto c’è un aspetto di prodotto e c’è un aspetto di servizio. Se parliamo di prodotti, tutto quello che riguarda ricette, quindi come mischiare gli ingredienti, faccio un esempio il vasetto fatto con i frutti di bosco di un determinato tipo, quindi sia la ricetta sia la tipologia di frutta è una scelta del produttore, quindi abbiamo scelto di mescolare, non lo so, prendere il salmone biologico, nel nostro caso biologico, e metterlo con quel tipo di verdurine perché otteniamo quel determinato tipo di sapore e di texture. Quindi tutto quello riguarda ricette.
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scelta degli ingredienti. Posto che il pasto è predefinito poi ci vuol una altra serie invece di prodotti che sono più snacking, in cui il livello ad esempio degli zuccheri è una scelta del produttore. E quindi come nasce Madre Natura e con quali finalità? La Madre Natura nasce dalla, diciamo, della complementarietà di due grandi gruppi industriali, che sono il gruppo Angelini, il gruppo italiano, il gruppo Hero, che è un gruppo svizzero.
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Il gruppo Angelini, diciamo, il pubblico italiano sicuramente lo conosce bene perché è appunto leader nel farm, ma si sta anche fermando come leader nel consumer e tra l’altro è anche una grande leadership nel baby care, se vogliamo, tramite la propria joint venture con Procter & Gamble che è Fater, che è peraltro anche il nostro partner. E poi c’è il gruppo Hero, che è un grandissimo anche gruppo a livello internazionale che è leader nel baby food in diversi paesi. Quindi due expertise che si sono incontrate.
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Tra l’altro due aziende entrambe di proprietà familiare, guidate da valori comuni sulla qualità del prodotto, sulla cura delle persone. Due aziende accumulate veramente da tanti, tanti valori e da una filosofia sulla qualità del prodotto molto, molto forte. È nata Madre Natura e io devo dire quando abbiamo iniziato a lavorare al progetto madre natura, mio figlio aveva tre anni, quindi ero ancora ben immersa nel tema baby food su cui avevo studiato come mamma e quindi mi ha appassionato tantissimo questo tema.
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una scelta che abbiamo fatto dall’inizio e su cui sia il gruppo Angelini sia il gruppo Hero sono stati subito d’accordo è questa scelta del biologico che non è una scelta ancora oggi comoda, come dicevo prima, scomoda per tanti motivi, anche per il consumatore oggi compre il biologico e scomodo e anche per Madre Natura in questo caso è stata una scelta condivisa da due soci ma molto molto se vogliamo una scelta di campo.
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E quali sono le expertise delle due aziende che mettono a fattore comune? Fermo restando che la filosofia mi sembra totalmente la stessa. Sì, la filosofia è assolutamente la stessa. Allora il gruppo Hero sicuramente mette a disposizione di Madre Natura la parte diciamo di Product Innovation e di Supply Chain. Quindi diciamo i nostri prodotti sono fatti da Hero che è un leader riconosciuto a livello mondiale. In Italia anche era già famoso per esempio per le marmellate, no? Prodotti di grandissima qualità.
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e il gruppo Angelini mette a disposizione tutta la sua espertise dell’Italia e poi tramite la Fater, la Joint Venture diciamo paritetica con P&G, anche la sua espertise in particolare sulle mamme italiane. Infatti Pampers e Hero condividono la stessa filosofia di scegliere, di formulare i prodotti con una qualità eccellente. Su questo diciamo zero compromessi veramente su tutti i fronti.
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E cosa differenzia Madre Natura da prodotti similari? Perché, se non sbaglio, hai citato pure qualcosa in termini di servizio? Sì, allora diciamo che la prima cosa, secondo me, che ci differenzia è noi stiamo cercando di portare un’offerta molto semplice con pochi ingredienti e anche visivamente abbiamo dei packaging che sono trasparenti, quindi la nostra idea è anche un po’ di stand out for transparency. L’aspetto del servizio…
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Stiamo andando, secondo me, nella direzione giusta, non siamo ancora dove vogliamo essere, siamo sul mercato italiano abbastanza giovani, però l’idea è di essere vicini ai genitori in questo percorso di avviamento dei bimbi all’alimentazione.
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Il rapporto che noi oggi abbiamo come adulti con l’alimentazione è molto frutto anche di quello che i nostri genitori ci hanno trasmesso nell’infanzia e nello svezzamento, quindi di essere vicini ed educare anche un po’ se vuoi i genitori che spesso non hanno gli strumenti, a meno che non sei nutrizionista è difficile che una mamma e un papà, io per prima non avevo diciamo cercato informazioni, naturalmente il pediatra è sempre un punto di reinvento fondamentale, però anche in maniera pragmatica come produttori stiamo cercando diciamo di avviare un programma di ricette con il baby food
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creare delle video ricette che sono disponibili sull’app di Pampers, ad esempio abbiamo fatto un libro di ricette molto semplici ma anche divertenti per dare un aspetto anche no di entertaining al genitore e abbiamo fatto anche un webinar, il primo, con un noto chef che è anche papà che ci ha un po’ aiutato a dare questo messaggio di cercare di anche un po’ di sdrammatizzare.
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l’aspetto dello svezzamento. Ecco, un aspetto forse anche un po’ tipico della cultura italiana e del sud Europa, poiché c’è tanta importanza sul cibo, è di un po’ drammatizzare l’aspetto dell’alimentazione. Cioè se il bambino non ha mangiato, oddio perché non ha mangiato, non ha mangiato abbastanza. Ecco, al netto dell’aspetto diciamo di consultazione del pediatra, quindi se non ci sono problemi di crescita o di che, non sempre bisogna anteporre la quantità.
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alla qualità. Ecco, noi mamme italiane spesso anteponiamo, no? Le calorie, ha mangiato abbastanza rispetto a quello che ha mangiato. Non bisogna gettare la spugna se il bambino non mangia il broccolo, ecco, e per forza poi orientarsi su due etti di pasta. Adesso faccio una battuta, naturalmente. Però ecco, non drammatizzare troppo l’aspetto dello svezzamento e non preoccuparsi troppo del… no? Perché poi quest’ansia normalmente si trasmette anche al bimbo, quindi abbiamo la responsabilità come genitori di avviare i bimbi a un percorso sereno con il cibo
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E anche noi diciamo facciamo la nostra piccola parte e abbiamo iniziato a offrire appunto questo percorso di ricette che piano piano si arricchirà sempre di più. Che bella storia Roberta, ma avete mai pensato a forniture continuative? Perché io spesso su Amazon ho degli acquisti continuativi, sul caffè, sugli integratori. Mi chiedo se è già prevista questa opzione e in secondo luogo se è previsto proprio un percorso che sia guidato da voi con delle delivery…
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periodici che seguono un determinato iter. Allora noi abbiamo diciamo siamo presenti sui principali siti di commerce più famosi e più frequentati anche con la possibilità della subscription. Quindi questo sicuramente sì. Abbiamo anche il nostro shop. Sul nostro shop abbiamo delle bio box dove abbiamo la box svezzamento, la box alla scoperta dei sapori, siamo ancora all’inizio.
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Non è facile naturalmente perché i bambini cambiano molto velocemente, gusti e evoluzione, ognuno cambia con il proprio ritmo e anche a seconda della cultura familiare sul cibo. Quindi diciamo, pacchetti troppo predefiniti non funzionerebbero, non andrebbero incontro alla domanda del consumatore; quindi, stiamo cercando un po’ di capire quale può essere una formula che si adatta alle esigenze delle famiglie italiane.
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Ma non è solo fornitura online, c’è anche nelle farmacie o nei supermercati o sbaglio? Sì, sì, assolutamente. Siamo presenti in tutta Italia, un po’ supermercati, specializzati bimbo, farmacie, anche negozi online. E c’è anche qualcosa di dolce? Perché anche lì il tema zucchero è un altro mondo. Esatto. Il tema zucchero o cose che sono zucchero alla fine, anche se non c’è scritto zucchero sull’etichetta.
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Allora noi cerchiamo, come sì come altri colleghi di altre aziende, comunque cerchiamo di tenere al minimo gli zuccheri. Quindi in questo momento fondamentalmente non abbiamo prodotti che hanno zuccheri aggiunti. Abbiamo dei biscotti, animaletto in cui usiamo diciamo gli zuccheri della frutta. Però fondamentalmente guardando il mercato ci sono tanti prodotti.
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in giro. Molti cercano diciamo di limitare ma esistono anche prodotti sul mercato che onestamente prima dei due tre anni non andrebbero dati perché noi sappiamo che il sale e lo zucchero
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Per esempio se tu assaggi i nostri snack che sono degli snack buonissimi, lenticchie e mais, piselli e mais, tutti fatti di legumi, se li assaggia un adulto che ha appena mangiato un pacco di patatine dice oddio cosa è sta roba perché è completamente insipida. Invece se li assaggia un bimbo di un anno è un modo di, invece di dare il solito cracker o il solito grissino che è pieno di sale perché naturalmente è fatto per un palato adulto, no, che proprio cerca la sapidità; invece, se lo dai a un bimbo di 10 mesi è senza sale.
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ma fatto di legumi, quindi una cosa si può dare assolutamente come snack in maniera serena. Senti, a livello personale, raccontaci come la tua storia si unisce a quella di Madre Natura che poi è un nome bellissimo. Chi l’ha scelto? Allora il nome l’ha scelto Angelini, quindi siamo molto fieri di questo nome. La mia storia si unisce, io ho lavorato…
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sono arrivata in Fater, ho iniziato la mia carriera, ho fatto anche dei lavori prima, però diciamo fondamentalmente ho fatto 15 anni di marketing in Fater, che è la joint venture paritetica tra Angelini e Procter & Gamble, lavorando un po’ su tutte le categorie. Poi ho fatto un assignment molto bello in Angelini Holding, in cui ho avviato il Polo Consumer. E in quel momento, avviando appunto il Polo Consumer, abbiamo incontrato Hero e come dicevo io, tra l’altro ero mamma, in quel momento mio figlio aveva tre anni.
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Già il cibo è un tema appassionante per noi italiani perché lo è. A pranzo parliamo di cosa si mangia a cena, a cena parliamo di cosa si mangia a pranzo; quindi, già il cibo è un argomento appassionante. Il baby food lo è ancora di più perché ti stai prendendo cura un po’ del futuro, delle generazioni future, della loro relazione col cibo e che se ne dica la relazione col cibo che noi abbiamo è una cosa molto importante nella nostra vita. Quindi insomma…
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Non ho dubbi sul fascino dell’iniziativa e insomma sui motivi per cui hai scelto di lanciarti in questo bel viaggio, ma mi chiedo, qual è a tuo parere la maggiore sfida che devi affrontare? La maggiore sfida professionale nel baby food in questo momento, come accennavo prima, è quella di essere vicini ai genitori per avviare i bimbi a un percorso alimentare equilibrato.
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Come concetto è un concetto banale, se vogliamo, ma in realtà il suo contenuto e il suo raggiungimento è tutt’altro che banale, perché l’avviamento appunto all’alimentazione, lo svezzamento, momento delicatissimo. Spesso ci focalizziamo sull’educazione, su delle cose diverse, ma anche l’educazione alimentare è una responsabilità fondamentale del genitore perché quel bambino si porterà dietro questo imprinting per tutta la vita.
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Che bel messaggio Roberta, ti ringrazio molto anche insomma per l’ispirazione che ci sta dietro. E quali sono i tuoi consigli per i genitori italiani e in particolare per le mamme e i papà? Bella domanda, allora…quando il primo consiglio che mi viene è ricordarci che siamo quello che mangiamo, come disse un filosofo tedesco a inizio Ottocento, quindi siamo quello che mangiamo vuol dire focalizzarci sulla qualità, tanto o almeno tanto quanto la quantità.
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Il secondo aspetto è cercare di divertirsi nella parte di svezzamento; quindi, cercare di sdrammatizzare il momento dello svezzamento, perché non è solo appunto diciamo, no, un momento di tensione, di ansia, ma è un momento di gioia in cui appunto viene avviato il bambino questa avventura bellissima che è l’alimentazione. Terzo è di cercare di ridurre il nostro consumo di carne a favore di scelte più ecosostenibili per il futuro.
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Concordo pienamente. E, secondo te, il ruolo della mamma oggi, che difficoltà rispetto al passato? Allora, diciamo che, se guardiamo l’Italia, la mamma vive un po’ divisa, secondo me, tra il passato e il futuro. Tipicamente quando sentiamo parlare le mamme di alimentazione, c’è questa sorta di senso di colpa sotterraneo in cui dicono, ho dovuto dargli l’omogenizzato perché eravamo da fare, perché ero in viaggio, perché era…
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Quindi ecco, cerchiamo di liberarci di questo senso di colpa, perché ricorrere, diciamo, ai prodotti peraltro sicurissimi di qualità estrema, eccetera, è una scelta in cui si stanno dando dei prodotti di qualità. Fermo restando la gioia di cucinare per la propria famiglia, invece di magari stare dieci minuti in più ai fornelli, si può stare dieci minuti in più a terra a giocare, adesso parlo anche per la mia esperienza, a giocare per terra col proprio bambino. Quindi ecco, un po’ anche in questo di leggerezza e di allegria su questo tema.
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Senti, un’ultima domanda prima dei nostri bullet point finali caratteristici del nostro format. Che consigli hai per i giovani interessati a una carriera nel tuo settore? Allora, sicuramente la prima cosa è studiare. Questo penso che valga un po’ per tutto, quindi studiare, capire cosa ci piace, studiarla bene e rimanere aggiornati. Un altro aspetto, secondo me, è capire qual è il proprio purpose. Un terzo aspetto, secondo me, è di rischiare, se l’istinto ci dice che un’opportunità è giusta.
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anche se ci sono dei rischi, probabilmente vale la pena raccogliere l’opportunità. A questo punto il nostro format prevede di lasciare due, tre messaggi finali che ti piacerebbe rimanessero impressi nella memoria dei nostri ascoltatori. Ci sono due, tre cose, in parte le abbiamo dette prima, però, secondo me, è importante ribadirlo. La prima cosa è il biologico, il biologico continua a crescere, il biologico non è una scelta di fanatici, è una scelta che aiuta il pianeta.
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Oggi in Italia è percepito come la cosa un po’ più di nicchia, la cosa costosa, che forse è vero o non è vero, non lo so, non ci credo. Il biologico è una cosa molto seria, quindi i prodotti certificati biologici hanno una filiera super controllata e su una cosa molto seria. Il biologico crescerà per fortuna e aiuterà il pianeta su tutta una serie di impatti, sull’acqua, il suolo, tutto quello che è intorno. Il secondo aspetto è quello della carne, che vorrei ricordare.
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Trovare soluzioni alternative, quindi proteine di qualità. Il terzo aspetto ripeto quello che ho detto prima sulla Feuerbach, sul siamo quello che mangiamo. Più consapevolezza, fare più attenzione a quello che mangiamo. Spesso quando si dice l’hai letta l’etichetta sì in realtà non è vero; quindi, ecco attenzione a quello che mangiamo perché ha un impatto sulla nostra salute e sul pianeta. Quindi insomma mi sembra una frase conclusiva degna della nostra bella chiacchierata.
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A questo punto siamo ai ringraziamenti finali e ai saluti. Lo facciamo in tre modi. Il primo è ringraziando tutti coloro che ci hanno ascoltato. Ricordiamo che possono sempre interagire con noi inviando una mail a segreteria@insidefinance.it. Se avete qualche curiosità, domanda o proposta per il team di Roberta sarà nostra cura inoltrare la vostra mail. E Roberta noi garantiamo sempre
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la lettura ma non la risposta che sarà in funzione degli interessi e delle priorità del momento. Il secondo ringraziamento a tutti coloro che hanno reso possibile questa intervista e il terzo maggiore ringraziamento, cara Roberta, va a te per il viaggio che abbiamo fatto insieme in questo interessante argomento che è del biologico, del baby food, la scoperta di tante novità che non conoscevamo e anche l’importanza non solo per il futuro dei nostri bambini ma anche per il pianeta.
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Quindi grazie molto a Roberta, un saluto da Vincenzo Marzetti e arrivederci al prossimo episodio.