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Gli interventi di Sport e Salute SpA e prospettive per il settore sportivo italiano.

Intervista a Vito Cozzoli, Presidente e CEO

L’ospite di oggi è l’avvocato Vito Cozzoli, il nuovo Presidente e Amministratore Delegato di Sport Salute S.p.A.

Un’intervista diversa dalle precedenti, in cui tratteremo il tema dello sport.

Sport come benessere, come stile di vita, come valore, ma soprattutto come elemento anche economico, che può avere un impatto centrale e di rilancio nell’economia del Paese.

Nel 2020 Sport e Salute SpA ha gestito oltre 1 miliardo di € di risorse economiche dello Stato, per il 90% destinate al sostegno del sistema sportivo, collaboratori ed Organismi Sportivi.

Un ambito, lo Sport, che rappresenta non solo uno sfogo o un passatempo salutare, ma che può diventare un lavoro e un’attività imprenditoriale di grande soddisfazione.

Lo Sport, ci spiegherà Cozzoli, potrebbe essere uno dei motori principali per la ripartenza del Paese sul piano economico. Un settore spesso sottovalutato e non abbastanza tutelato. Tuttavia un settore che, se gestito adeguatamente e con capacità manageriali, può diventare a tutti gli effetti una grande opportunità di new economy.

Infine chiuderemo, come da rito, con i consigli dell’esperto, sia per chi opera in questo settore sia per i giovani che potrebbero coglierne, oltre ai benefici psico-fisici, anche ottime possibilità lavorative e imprenditoriali.

Un’occasione unica di cultura economico-finanziaria in un episodio da non perdere.

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Buongiorno agli ascoltatori e benvenuti al podcast Inside Finance. Ho il piacere oggi di intervistare Vito Cozzoli, presidente e amministratore delegato di Sport e Salute SPA. Vito, dal 2011 presso la School of Government della Luiss di Roma, è titolare del Corso sugli Organi Costituzionali e, dall’anno accademico 2014-2015, professore a contratto di diritto pubblico presso la Facoltà di Economia della libera Università Mediterranea Jean Monnet di Bari.

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Nel maggio 1991, qual è vincitore di concorso, viene nominato consigliere parlamentare della Camera dei Diputati, ricoprendo numerosi incarichi, quale consigliere caposervizio dell’ufficio affari generali e capo dell’avvocatura della Camera dei Diputati, incarico che copre fino a febbraio 2014, in quanto diviene capo di gabinetto nel Ministero dello Sviluppo Economico fino a maggio 2016. Successivamente è stato consigliere caposervizio per la sicurezza presso la Camera dei Diputati fino a giugno 2018.

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In seguito, fino a settembre 2019, ritorna capo di gabinetto il Ministero dello Sviluppo Economico e anche del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Dal settembre 2019 al febbraio 2020, resta capo di gabinetto del Ministero dello Sviluppo Economico. Nel corso della sua carriera, pubblicato oltre a numerosi saggi e articoli, alcune monografie frutto delle esperienze maturate nel corso degli incarichi ricoperti. Dal 26 marzo 2020 è presidente e amministratore delegato di Sport e Salute SPA.

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Nonostante non abbia bisogno di introduzioni, Sport e Salute S.P.A. è la società del governo che si occupa della promozione dello sport in Italia. Nasce nel 2018 con l’obiettivo di promuovere lo stato di salute e benessere del paese attraverso la pratica sportiva e l’attività fisica, in tutte le fasi della vita dell’individuo, singolarmente o in gruppo all’interno di un contesto di rafforzamento di un modello educativo, formativo e di coesione sociale. Sport e Salute S.P.A. ha 531 dipendenti tra Roma e le sedi periferiche in tutte le provincie italiane.

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Nel 2020 ha gestito oltre un miliardo di euro di risorse economiche dello Stato, per il 90% destinato al sostegno del sistema sportivo, collaboratori ed organismi sportivi. Tra i suoi asset, la società ha lo Stadio Olimpico e il Parco del Foro Italiano, l’Istituto di Medicina dello Sport e la Scuola Nazionale dello Sport. Oltre all’organizzazione dei più importanti eventi sportivi in ambito internazionale, si è dotata di un Action Plan 2020-2022 in cui emerge una visione dello sport innovativa.

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basata su un’anima sociale per sviluppare la mission e la capacità pervasiva dello sport come strumento di aggregazione, coesione, benessere, salute e di crescita per le persone e le comunità.

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A questa si affianca un’anima industriale indispensabile per le infrastrutture del sistema sportivo e per garantire nuovi capitali umani e finanziari e per renderlo capaci di maggiore autosufficienza e di difendersi maggiormente nei momenti di crisi, come in occasione della pandemia, con un piano di attività e modalità di esecuzione dei compiti scanditi da date e risultati certi che possano cambiare il livello qualitativo dei servizi offerti al mondo dello sport.

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Benvenuto quindi a Vito Cozzoli e grazie per la tua partecipazione. Vito, abbiamo finito da poco un anno molto particolare come il 2020 per molti settori, ma soprattutto per lo sport e in particolare per lo sport business. Come avete vissuto questi accadimenti così unici nella storia e quali sono le tue prospettive per il nuovo anno?

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Buongiorno a tutti, il 2020 è stato un anno faticoso ma noi siamo ottimisti che il 2021 sarà un anno sicuramente di rilancio, di ripartenza della vita, del business, del paese e anche dello sport. Io ritengo che lo sport possa avere un ruolo centrale.

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non soltanto nella dimensione individuale delle persone, non soltanto nell’ambito sociale, ma anche in termini di crescita e di ripartenza del paese. Chiaramente siamo in una fase in cui lo sport è ancora bloccato, però queste sono anche occasioni per interrogarsi, chiedersi se stiamo facendo tutti la cosa giusta.

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se possiamo fare di più, se il Paese ha bisogno di nuove politiche, di nuovi macroobiettivi in generale, ma anche soprattutto per il mondo sportivo. Io penso che il 2020 sia stato dedicato a porre rimedio all’emergenza. Il 2021 deve essere l’anno non soltanto della ripartenza della vita, dello sport, ma anche di misure strutturali che possano dare un futuro diverso anche alla dimensione sportiva.

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sia come pratica sportiva, in senso puro, ma anche come occasione, strumento, driver di crescita del paese. Quindi io voglio essere ottimista, lo sono, oggi tenterò di spiegare

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che cosa abbiamo progettato per la ripartenza dello sport. Sono certo che ognuno di noi, facendo più sistema, facendo più squadra, prendendo anche a modello il valore dello sport, possa dare un contributo più importante, un contributo più decisivo per la diffusione della pratica sportiva che può avere un impatto positivo sulle persone, ma anche sulla vita economica del Paese.

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Grazie Vito, concordo pienamente sul ruolo centrale dello sport nell’economia ma anche nel contesto sociale e anche per il benessere della collettività e quindi possiamo adesso entrare nel vivo della nostra chiacchierata di oggi. Ti volevo chiedere come nasce sport e salute e come la tua storia professionale si intreccia con questa nuova avventura.

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Ma è una storia professionale curiosa. A un certo punto della mia vita professionale, io ho vinto il concorso alla camera come consiere parlare in Tarri nel 1991, ho lavorato a Montecitorio circa 25 anni, dopodiché sono stato chiamato da governi di tutti i colori, ho fatto quattro volte il capo di gabinetto al Ministro dello Svoluto Economico e al Ministro del Lavoro, a un certo punto della vita avevo un po’

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deciso di dare una svolta manageriale alla mia dimensione professionale io penso che la cosa più bella nella vita sia fare quello che ti piace fare io ho sognato di diventare Consiglio Parlamentare di lavorare la Camera ho fatto un’esperienza straordinaria al governo del Paese ho gestito, o almeno ho contribuito a gestire tutti i dossier più importanti della vita economica del nostro Paese ecco, lavorare per Sport e Salute è il coronamento anche di una

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dimensione personale in cui lo sport viene visto da me come un valore, un valore sociale, un valore individuale, come un valore formativo, come un valore educativo. E c’è una coincidenza curiosa che vi racconto. Quando studiavo all’università, ovviamente, volevo anche guadagnare qualche lira, all’epoca non c’era l’euro, c’erano le lire. E allora facevo il giornalista, quindi ho una tessera di giornalista nel mio portafoglio.

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che rinnovo ogni anno perché ci tengo particolarmente, e in anni 80, scrisse parecchi articoli sulla materia sportiva e sul valore sociale dello sport. Nel 1988…

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Uno di questi articoli aveva un titolo, Sport e Salute, e è una coincidenza incredibile, ma evidentemente è un segno del destino. Quindi quando si è palesata questa opportunità non ho esitato a candidarmi, c’è stata una procedura pubblica che poi mi ha visto vincitore, quindi poi dopo i pareri parlamentari sono stato nominato presidente e amministratore delegato di Sport e Salute. Quindi questo è un…

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così, un aneddoto che ho voluto raccontarvi ma che forse nella vita nulla è casuale, quindi ecco mi trovo a fare una cosa bella, chiaramente non sono stato affortunato perché quest’anno…

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l’unica cosa che non siamo riusciti a fare e a gestire è lo sport, ma abbiamo fatto almeno tentato di fare qualche altra cosa. Allora, Sport e Salute, la società dello Stato, direi, non del governo, che si occupa della promozione dello sport in Italia, nasce nel 1918 con l’obiettivo di promuovere la salute e il benessere delle persone e della collettività attraverso la pratica sportiva, attraverso l’attività fisica in tutte le fasi dell’individuo, singolarmente o in gruppo,

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di un contesto di rafforzamento di un modello educativo, formativo e di coesione sociale.

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È chiaro che la pandemia ha messo in luce ancora di più il valore dello sport, ogni ambito della vita può trovare beneficio dall’azione dello sport, ci ricordiamo tutti di come durante il lockdown dello scorso anno lo sport e l’attività fisica siano state una delle pochissime attività individuali consentite all’aperto nei dintorni di casa, ma per i ragazzi lo sport è indispensabile strumento di espressione fisica e mentale.

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tenteremo di spiegare come. Per gli adulti e per gli anziani in occasioni di socialità e di miglioramento di benessere e di salute. Ed è chiaro che il sistema sportivo è molto articolato anche sul territorio. Noi come Sport e Salute e SPA abbiamo elaborato un piano industriale, un action plan triennale nel quale sono contestualizzate analisi, visione, organizzazione, realizzazione, tempistiche e budget di tantissimi interventi che noi vogliamo

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programmare e realizzare per lo sport e che avranno una ricaduta concreta e capillare nella vita delle persone e delle comunità. È chiaro che è un action plan ambizioso, peraltro lo potete leggere su internet, perché è pubblicato sul nostro sito, un action plan sfidante e prospettico che è nato chiaramente in un contesto…

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tutto straordinario che era quello del Covid-19 che ci pone da una parte enormi anche problemi ma dall’altra anche straordinarie sfide. Allora noi abbiamo articolato il nostro piano strategico su 10 direttrici, il valore sociale dello sport innanzitutto e quindi lo sport senza barriere per tutti e tutte le età, inoltre il valore educativo dello sport con particolare riferimento alla scuola, terzo obiettivo i luoghi dello sport, le infrastrutture.

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Quarto obiettivo, lo sport come stile di vita per la salute e il benessere fisico e mentale. Quinto obiettivo, la digital transformation e la creazione di un ecosistema dello sport. Sesto obiettivo, lo sport italiano come driver.

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del Made in Italy, io tengo molto a questo obiettivo. Settimo obiettivo, i servizi per gli organismi sportivi, ed inoltre comunicare lo sport, ovviamente l’efficienza e l’efficacia organizzativa, ed infine lo sport in presa come volano di sviluppo economico e lavorativo. È chiaro che è una mission impegnativa, come vi dicevo, ambiziosa, ma anche una sfida e una responsabilità a vincenti che stiamo…

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cercando di realizzare per affermare ancora di più quello sport estrumento centrale per la crescita e lo sviluppo delle persone ma anche delle comunità.

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Grazie Vito, ma volevo chiederti quali sono stati i risultati raggiunti fino ad oggi e quali gli interventi che metterete in pratica per raggiungere quegli obiettivi che hai citato.

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Ma in questi mesi ci siamo impegnati su diversi fronti, consolidando la nostra anima sociale e industriale. Ovviamente l’emergenza è stata la nostra priorità, io mi sono insediato.

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il 2 marzo e dopo 10 giorni è stato adottato il decreto Cure Italia che ci ha affidato l’erogazione del bonus ai collaboratori sportivi. Ovviamente abbiamo affiancato anche l’azione governativa sul rispetto delle normative Covid, sulla promozione di campagne che avrete visto in TV, Distanti Mauniti, Sport a casa.

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gioco a casa con sport di classe, un modo per far vivere lo sport anche nel periodo del lockdown. Vi dicevo la sfida che è anche stata una sfida di responsabilità sociale e civile è stata quella del bonus ai collaboratori sportivi. Noi abbiamo erogato il bonus a 155 mila persone, pari a 515 milioni di euro attraverso un articolato sistema di adesione e accreditamento.

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digitale. Tengo a dire che il nostro sito non si è mai bloccato. Per la prima volta nella storia della Repubblica Italiana un sussidio pubblico è stato erogato previa presentazione della domanda attraverso un sms. Quindi è chiaro che io quando mi sono insediato ho voluto prevedere un sistema che funzionasse proprio per l’impatto sociale che aveva questo tipo di misura. E allora il risultato è stato…

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che si è data dignità al lavoro sportivo, è uscito dall’anonimato per la prima volta un mondo variegato ed articolato di operatori sportivi che prestano il loro servizio nello sport di base sociale e che non sono coperti da alcun tipo di tutela sanitaria previdenziale. Sono i nostri istruttori, sono i nostri maestri di tennis, sono i nostri dirigenti sportivi. Ecco, noi abbiamo letto il loro bisogno, ci siamo attivati anche per costruire percorsi di formazione e aggiornamenti normativi fiscali.

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sull’attività sportiva. È una sorta di community che noi abbiamo unito anche con un’app a cui teniamo molto perché è l’ossatura quasi civile e sociale dello sport di base del nostro Paese. L’altro tema è stato quello del finanziario. Sport e Salute gestisce i contributi agli organismi sportivi. Ne abbiamo erogati 375 milioni nel 2020 e 200…

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80 già impegnati per il 2021 che abbiamo ovviamente finalizzato al sistema sportivo, alla preparazione olimpica ma anche all’inclusione sociale attraverso lo sport, tutti questi contributi erogati con puntuali

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precisi e oggettivi, ci tengo molto a dire oggettivi, criteri di allocazione, di finalizzazione e renticontazione. Abbiamo annullato rispetto al passato ogni tipo di discrezionalità privilegiando, lo ripeto, criteri oggettivi. Ecco, grazie a queste risorse riusciremo a sostenere le attività internazionali ed olimpiche delle federazioni sportive, ma anche lo sport per le persone fragili, per gli

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elevato disagio sociale. Ovviamente la società gestisce eventi sportivi, noi abbiamo la proprietà dello Stadio Olimpico, gestiamo il foro italico e quindi anche in tempi di covid siamo riusciti a garantire la gestione dello Stadio Olimpico. Vi preannuncio che a breve, appena sarà possibile tornare allo stadio, partirà il primo tour dello Stadio Olimpico come avviene nei più importanti stadi a livello internazionale. Chiaro che lo Stadio Olimpico

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sta ospitando le partite della Roma della Lazio, ha ospitato e ospiterà anche nei prossimi giorni le 6 nazioni di rugby, ha visto il Golden Gala di Atletica nella scorsa estate. Chiaro che noi stiamo anche tentando di portare avanti un’altra accezione.

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stadio. Mi piacerebbe che il terzo tempo non sia soltanto una caratteristica del rugby ma diventi anche peculiarità del calcio. Abbiamo aperto il For Italico che non ha soltanto ospitato gli internazionali di tennis.

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con grande rischio, perché era il primo torneo dopo l’estate. L’abbiamo dovuto spostare da maggio a settembre. E devo dire che la nostra bolla rigidissima ha resistito senza neanche un positivo. Ma abbiamo voluto aprire Foritalico anche alla collettività, ai cittadini, ospitando attività per i over 65, per le persone con disabilità, due centri estivi per i bambini dai 5 ai 11 anni, per la prima volta aperti alla cittadinanza. Attività.

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di fitness e benessere all’aria aperta. Io spero che voi abbiate visto che cosa è oggi lo stadio dei Marmi, come abbiamo trasformato la gran stand arena del Foritalico, il campo numero due che oggi è una palestra c’era aperta, aperta dalle otte.

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alle 21 gratuitamente per tutti i cittadini. Abbiamo valorizzato le capacità dell’Istituto di Medicina dello Sport che ha cresciuto il suo impegno di monitoraggio e affiancamento della salute degli sportivi di alto livello ma anche attraverso servizi e convenzioni per i tamponi, le visite serologiche, protocolli sanitari per la gestione del Covid.

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19 ovviamente a favore del sistema sportivo ma anche delle persone e questo sia a Roma che in giro per l’italia anche attraverso I nostri convenzionamenti la telemedicina il teleconsulto un asset per noi strategico e prioritario è stata la scuola dello sport che supporta non soltanto l’azione di infrastrutturazione del sistema sportivo grazie ai corsi informativi ma anche allo sviluppo di nuove pratiche

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strategici con le università e i centri di ricerca, ma anche valorizzando i servizi ad alto contenuto tecnologico e digitale. Una piccola soddisfazione, tra ottobre e dicembre dello scorso anno, contaminando la programmazione tradizionale della scuola dello sport con profili nuovi, con elementi marangeriali, abbiamo registrato un aumento dell’audience del 214%. Quindi significa che c’è una domanda che ovviamente è cresciuta nell’anno…

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2020 ma che sicuramente può crescere anche per il futuro. Un ulteriore dato fruibile da tutti i cittadini, abbiamo terminato il censimento dei 77.000 impianti sportivi presenti in Italia, ovviamente non sono mai abbastanza, che online è fruibile da chiunque e che permette di favorire la scelta della disciplina sportiva, della pratica dell’attività fisica, di trovare

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associazioni e società sportive vicino a casa o vicino al lavoro. Ovviamente questo ha anche determinato un’accelerazione sul piano sport e periferie che è un’attività che Sport e Salute gestisce per l’implementazione degli impianti sportivi. Ne abbiamo sostenuti 437 su oltre 5000 domande valutate. Io mi fermo qui, ho citato solo alcuni aspetti di quanto abbiamo fatto in questi 10 mesi dalla mia presidenza, ho sottolineato quelli che

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l’esterno, però noi stiamo lavorando anche ad una prospettiva con un piano trinale di mandato, ad azioni strategiche che possano strutturare ancora meglio il servizio sportivo che Sport e Salute può mettere a disposizione dei cittadini. Io voglio citare il Presidente Mattarella che io ho avuto l’onore e il privilegio di incontrare un mese fa insieme alle legend di Sport e Salute che insieme a me insieme a noi portano avanti il valore dello sport per tutti noi cittadini.

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Mattarella ci ha incoraggiato nella nostra attività e ci ha detto è tornato dunque il tempo propizio per i costruttori della nuova polis. Ecco noi ci siamo sport e salute c’è e vogliamo fare la nostra parte

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Grazie Vito di tutta una serie di interventi che mi hai citato nel settore probabilmente più colpito da comunque un accadimento storico che ha comportato le problematiche che conosciamo. Ma volevo chiederti qual è a tuo parere il ruolo dello sport come guida per lo sviluppo della collettività?

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Io penso che la società in cui viviamo deve costruire un progetto ambizioso di futuro che valorizzi la relazione intergenerazionale. Noi lo vediamo ogni giorno nella nostra quotidianità, come nella vita, così nello sport sono indispensabili esperienza, conoscenza, allenamento, istinto, forza, coraggio. Questo è quello che maturano gli atleti nella loro carriera e quando hanno consapevolezza di sé dei propri mezzi. Allora occorre un PAT.

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tra la scuola, l’università, il lavoro, per mettere a sistema l’energia che solo i giovani possono sprigionare, ma anche l’esperienza degli adulti. Io ho il sogno di credere in un nuovo modello economico che riquilibra i tempi della vita, che riduce le distanze tra nord e sud, tra abilità e disabilità, tra ricchi e poveri, che entusiasma grazie alla velocità delle tecnologie, che umanizza grazie alla forza delle relazioni.

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al contatto con l’ambiente, al benessere generale. Allora io penso che lo sport debba essere davvero di tutti e per tutti e può essere energia importante per il rilancio del nostro…

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paese. Penso, come vi dicevo, a tre asset, scuola, comunità e salute. La scuola è il primo impegno genetico della nostra società, ci sentiamo un’enorme responsabilità addosso, quella che nella scuola primaria non c’è l’insegnante di educazione fisica. Cioè noi siamo un paese del G7 che non regala

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un’ora di educazione fisica ai nostri figli, nella fase più importante della crescita dei ragazzi, che non hanno un punto di riferimento culturale imprescindibile per la loro educazione, per la loro capacità di crescita, per il loro equilibrio tra benessere fisico e mentale, per l’espressività creativa del gioco. Allora…

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chiaro che i maestri gli istituti fanno un lavoro straordinario fanno quello che possono però invece il sistema sportivo sport e salute anche deve dare risposte più importanti è chiaro che nell’emergenza non è stato facile serve un patto strategico per lo sport a scuola da potenziale lo scorso anno noi siamo riusciti a far fare attività motoria con computer qualificati a 550.000 ragazzi della scuola primaria su 2.600.000 persone, bambini

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sono troppo pochi. Questa è la responsabilità che ci dobbiamo prendere tutti per migliorare la formazione dei nostri ragazzi, dei nostri figli. E questo lo possiamo fare anche con la tecnologia. Ad esempio noi vogliamo

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digitalizzare la Biblioteca nazionale dello sport, possiamo utilizzare la realtà aumentata, l’intelligenza artificiale, possiamo mettere a disposizione questi strumenti sul web e far diventare lo sport un vero motore di attrazione per lo sport in media in Italia. L’altro tema è quello della comunità, cioè noi dobbiamo ridurre anche come sport e salute le distanze tra centro e periferia, abbiamo 531 dipendenti, 200 lavorano nelle nostre

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lì dove ogni giorno si conclama la relazione tra visione e modello sportivo e azione quotidiana, dove le società sportive e i tesserati si confrontano quotidianamente con l’organizzazione, con le norme, con le responsabilità, col servizio. Allora noi sicuramente dobbiamo semplificare la vita dello sport, noi abbiamo chiesto agli organismi sportivi di sostenere lo sport di base, le associazioni e le società sportive dilettantistiche.

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i tesserati, gli anziani, le disabilità, anche gli stranieri, in periferie e quartieri ad alto livello di disagio sociale. Ed infine la salute. Ovviamente noi ci chiamiamo sport e salute. E’ il secondo impegno genetico della nostra società. Abbiamo assolutamente la necessità di aumentare il livello di qualità della vita, di ridurre la non autosufficienza, di frenare il dilagale di malattie degenerative, ma soprattutto lo dico a ognuno di noi, lo dico a me stesso.

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di riequilibrare con una vita sana e attiva il lavoro, sempre più sedentario. Quanti di noi hanno preso chili in questa fase della vita? Dobbiamo ripensare però anche gli spazi di vita e di comunità.

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come luoghi di relazioni, come luogo di benessere fisico e mentale, formare anche i giovani a questa idea, indirizzarle anche a nuove professioni in cui prendersi cura di se stessi e degli altri è un lavoro bellissimo, qualificante, remunerato in maniera adeguata, tutelato, garantito, valorizzato al pari di…

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tutte le altre attività lavorative. E’ un piano di azione che ha bisogno anche di una forza comunicativa straordinaria. Io sono molto fiero che quando sono andato dal Capo dello Stato non ero solo, ma ero con Manuela Dicenta, con Marco Tardelli, con Massimiliano Rosolino, con Carolina Morace. Abbiamo altri 30 campioni, ma campionissimi, che hanno deciso di mettersi in gioco.

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che hanno avuto tanto dallo sport, hanno avuto le medaglie, i mondiali, i campionati, i successi ma adesso vogliono regalare allo sport la loro capacità di impegno, di modello anche simbolico la loro capacità di comunicazione io quindi li ringrazio per tutto quello che stanno facendo a Natale siamo entrati nelle vostre case con qualche bel video ecco, io spero che presto

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potremo entrare nelle palestre, nelle scuole per veicolare anche attraverso le legend il valore dello sport.

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Grazie Vito anche per l’entusiasmo con cui ci fornisci questi messaggi. Credo che il settore dello sport abbia rispetto ad altri settori il vantaggio dell’emotività, quindi è la grossa capacità di coinvolgimento che lo caratterizza. Ma volevo chiederti, hai citato sport e salute che sono anche i due termini che caratterizzano il vostro brand, ma ti volevo chiedere, è sempre così? Sport e salute sono sempre collegati?

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a mio parere devono essere collegati perché lo sport è salute, quindi lo sport è salute, non è soltanto il nome della nostra società ma è un valore. Io vi ricordo soltanto un dato, l’effetto leva per cui un euro investito nello sport si traduce in 4 euro di risparmio della sanità. Allora bisogna anche pensare al futuro, penso alla telemedicina su cui noi stiamo lavorando.

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grazie al nostro istituto di medicina dello sport che aiuterà tantissimo gli sportivi agonisti o di alto livello ma anche i tanti sportivi di base e amatoriali. Ricordo un dato che non è un bel dato. Le fonti dell’OMS, del Ministero dello Salute ci dicono che il 21% dei bambini è in sovrappeso, il 9% è obbeso.

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con una concentrazione elevata nelle regioni del sud e del centro Italia. Allora io penso che gli effetti pandemici sarebbero stati sicuramente meno devastanti se avessero avuto di fronte una popolazione anche anziana con un più elevato grado di benessere e di salute che lo sport e l’attività motoria possono garantire se praticati fin da piccoli. I nostri progetti di medicina sportiva oggi non possono essere gli stessi di ieri perché la ricerca…

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deve aiutarci a accompagnare gli sportivi nel loro quotidiano, a monitorarne l’attività, a prevenirne le patologie. Quindi sia attraverso la scuola dello sport, sia attraverso l’Istituto di Medizina dello Sport stiamo offrendo servizi che mirano a valorizzare competenze sempre più qualificate nei settori dell’attività fisica e dello sport adattato. Ovviamente la ricerca e lo sviluppo tecnologico stanno cambiando radicalmente il modo di fare prevenzione, di assistere i pazienti.

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stiamo lavorando con i migliori istituti, università e le imprese del settore motorio e del fitness e della salute, ad esempio vorremmo arrivare presto ad un passaporto medico sportivo che contenga il certificato medico digitale ma anche i dati motori della persona tra cui quello del movimento attività fisica cito l’Australia, ecco c’è una società analoga alla nostra che si chiama Sport Australia che ci fornisce un dato eclatante su cui dovremmo riflettere su

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di persone oltre l’80% quindi stiamo parlando di 21 milioni sono praticanti in Italia ci sono circa 20 milioni di praticanti cioè il 33% dell’intera popolazione italiana siamo il quarto paese più sedentario di Europa questi dati ci devono far riflettere perché possiamo e dobbiamo fare molto meglio

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Grazie Vito, credo che sia fondamentale il messaggio di stimolo all’attività sportiva e ai suoi collegamenti con la salute che hai citato, ma mi chiedo non credi che sia anche importante far capire agli sportivi l’importanza di uno sport sano? Perché abbiamo visto le motività che caratterizza il settore e quindi anche la sua capacità di competizione, ma non credi che sia importante anche diffondere la cultura di non ricorrere

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anche abusi sportivi, mi riferisco a anabolizzanti e a tutte le soluzioni che comunque alla fine possono diventare dannose. Da qua mi collego la domanda se sport e salute sono sempre sinonimi oppure se credi che possa essere utile un’intervento anche culturale sugli effetti estremi nocivi che può comportare un’estremizzazione dello sport.

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Beh, questo assolutamente nell’ambito di sport e salute c’è anche la NADO, l’istituto che in qualche modo cura l’antidoping nello sport italiano. È chiaro che lo sport deve essere vissuto nella sua dimensione sana, naturale. Non devono esserci estremi anche nella vita sportiva, nella pratica sportiva. Quindi questo è il messaggio che noi dobbiamo veicolare di più affinché lo sport sia

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visto come ecco un momento di crescita sociale ma anche un momento di dimensione personale in cui uno si sente meglio io stamattina alle 6 mi sono svegliato di solito mi sveglio alle 7 ma sono andato a correre alle 6 e vi posso assicurare che ho fatto fatica che non lo volevo fare ma chi me lo fa fare alla fine l’ho fatto e sicuramente alle 7 mi sono fatto la doccia e mi sentivo molto meglio mi sentivo molto più rigenerato allora un’attività

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sportiva sana aiuta a stare meglio. Un’attività estrema sicuramente non solo non aiuta ma ecco fa del male alle persone.

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E a questo punto possiamo entrare nel vivo della discussione di oggi del business. Quindi ti volevo chiedere quando è che lo sport diventa un business e quali sono i numeri dello sport italiano?

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ma io mi porto dietro una deformazione personale, non dico professionale sono stato per parecchi anni il capo di gabinetto del ministro dello sviluppo economico quindi ho un approccio che sicuramente è sociale ma è anche industriale e allora vi cito un dato, nel 2015-2020 un report che si chiama Global Sport Tech un report internazionale e nonostante il Covid il 2020 è stato un anno estremamente positivo per il mondo dello sport

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tech, soprattutto vista la quasi totale impossibilità di fare sport dal vivo. Allora nel 2020 gli investimenti sport tech sono arrivati a 4 miliardi con una crescita di oltre il 40 per cento rispetto al 2019. Lo sport in questo ambito rappresenta il 26 per cento seguito a ruota dagli e-sports e quindi è un trend inarrestabile che va…

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visto, va soprattutto coltivato. Perché va coltivato? Perché in Europa sono al top Gran Bretagna, Francia, Germania, Romania e Svezia. L’Italia ha il dovere di credere in questa enorme potenzialità di sviluppo della New Economy, perché lo sport è il lavoro.

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lo sport è salute, lo sport economia, lo sport è impresa e non possiamo continuare su un percorso di non autosufficienza economica del mondo dello sport. Io ve lo dico anche per l’esperienza che ho vissuto, la pandemia ne è stata la prova, ha messo in ginocchio il nostro sistema sportivo proprio per carenza.

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anche economica, anche finanziaria, lo sport si arretta soltanto agli aiuti star ordinari che il governo e lo stato hanno messo a disposizione anche sport e salute nel suo piccolo, però se lo sport avesse avuto strumenti di autoprotezione, oggi potremmo parlare di altro, allora sport e salute vuole essere l’aggregatore dello sport industry italiano, che è un settore in grande fermento ma è ancora un po’ troppo frammentario con tante piccole PMI, piccole

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possono fare massa critica, che possono approcciarsi anche a mercati internazionali in modo diverso. Quindi sì la valenza educativa e sociale dello sport, ma lo sport ha assunto nel nostro Paese una dimensione economica molto rilevante. Abbiamo 42 mila imprese attive in questo settore, un valore della produzione di 20 miliardi, 132 mila addetti, numeri importanti ma che devono crescere, che hanno una grandissima potenzialità.

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Ovviamente non stiamo considerando anche gli effetti indiretti attivati dalla domanda generata dal settore, penso ai servizi albergieri. Quanto ai numeri dello sport italiano? I numeri sono impressionanti perché sul territorio a fronte di 97, possiamo dire, organismi sportivi, federazioni, enti di promozione, discipline sportive associati, eccetera, ci sono 100.000 associazioni sportive dilettantistiche.

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20 milioni di praticanti, come vi dicevo prima. E’ un sistema complesso che trova in Sport e Salute una società in grado di dare supporto e servizi a 360 gradi. In questi mesi abbiamo anche raccolto tanti dati, abbiamo fatto alcune survey molto significative, anche valorizzando un po’ il capitale dei 150.000 collaboratori sportivi e ci è servito moltissimo per costruire anche su di loro servizi di formazione,

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Un’altra salve importante che abbiamo fatta è quella con le associazioni e le società sportive. Chiaro che vivono queste realtà un grande disagio economico a fronte della chiusura degli impianti sportivi, ma…

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abbiamo riscontrato che c’è una domanda di innovazione molto importante, anche nella riapertura parziale che abbiamo vissuto insieme ha performato di più, che aveva investito di più nell’innovazione del digitale. Allora, ecco, sappiamo che il digitale potrebbe far fare un salto di qualità al nostro sport, come anche lo sport outdoor, che in questa fase sicuramente si è molto affermato.

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Ma riguardo gli eSports, credi che ci siano degli spazi per lo sviluppo di questo segmento di mercato? Non so se Sport e Salute sta incentivando anche questa forma in qualche modo.

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Allora io devo fare un salto culturale nel senso che le persone che lavorano con me credono tantissimo negli sports io credo ancora nello sport muovendo le gambe e le braccia però non possiamo non guardare la realtà effettivamente gli sports sono un modo per relazionalsi con i giovani e per magari tramite gli sports favorire la pratica sportiva

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fisica quindi io penso che non possiamo trascurare questo fenomeno dobbiamo farlo crescere nella misura giusta in modo tale che gli sports possono dare un contributo significativo alla effettiva pratica sport quindi se ho ben capito secondo te è difficile concepire lo sport senza praticarlo fisicamente ma mi chiedo si può lavorare con lo sport senza praticarlo? intendo è una pratica manageriale a tutti gli effetti

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nel settore sportivo.

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Io penso che lo sport abbia delle peculiarità, ma sicuramente c’è la possibilità perché lo sport diventi anche un settore di business importante del nostro Paese. Sicuramente noi abbiamo sostenuto lo sport in questi mesi. Diciamo che da due anni abbiamo anche una legge che ci consente di avere più risorse per lo sport. La legge di stabilità del 2019 ha previsto anche il 32% delle entrate

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dello stato registrato nell’anno precedente comunque non in misura inferiore a 410 milioni anche derivanti dal versamento di imposte come Ires, IVA, IRA e IRPEF. Per dirvi che lo scorso anno questo sistema ha generato 54 milioni di euro in più invece questo nel 2019 nel 2020 97 milioni quindi io penso che si possa fare

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di più e meglio partendo da due grandi asset l’in tecnologico-digitale e la comunicazione. Le discipline sportive che negli anni hanno migliorato la loro capacità organizzativa, i loro servizi, la loro connessione con i tifosi sono riusciti a crearsi anche una base di micro investitori, di supporter che le sostengono, che le promuovono, che danno valore alle proprie attività, che attirano sponsor, che attirano nuovi mercati. Quindi

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e può anche essere profittevole per l’imprenditoria. Gli sport oggi hanno la possibilità di posizionarsi in settori strategici come il benessere, la salute, il turismo, che mettono in relazione pure l’attività fisica e la musica. Possono registrare un incremento eccezionale di praticanti, anche di riconoscibilità. Alcune discipline sportive, nati dai giovani e fondate sulla spettacolarità e l’adrenalina, sono esplose a tal punto che oggi sono iper sponsorizzate.

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hanno ampia visibilità su tutti i media, troveranno sicuramente spazio nelle olimpiadi nei prossimi 10 anni. Penso alla settimana europea dello sport, dal 23 al 30 settembre dello scorso anno, che è stata promossa in Italia appunto dalla commissione, c’era l’hackstag che ricorderete

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che effettivamente è stata un’occasione importantissima anche di consapevolezza di come lo sport può impattare sul sistema sociale ed economico del paese. In quell’occasione abbiamo sperimentato il primo contest sportivo di TikTok, in questi giorni un po’ famigerato, ma con un influencer positivo di 15 anni che ha prodotto un video visto e scaricato da oltre 2 milioni di ragazzi. Allora io penso che l’accelerazione digitale possa…

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diventare protagonista dei new media anche attraverso lo sport.

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Grazie Vito, estremamente interessante e sono anche curioso dei prossimi sviluppi in atto, ma volevo chiederti una mia curiosità, ma perché alcuni sport sono profitevoli sia per gli sportivi che per gli imprenditori del settore e altri invece non riescono a diventare?

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Ecco, un po’ quello che vi dicevo prima dipende un po’ anche da come si può valorizzare di più la propensione all’attività professionale. Ecco, io penso che ci sia un problema anche di motivazioni e di passione.

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Io penso che anche la mia esperienza professionale che ha accosteggiato in tante occasioni l’ambito sportivo io ho capito veramente non soltanto l’importanza dello sport nella vita delle persone ma l’importanza dello sport nello sviluppo economico di opportunità del lavoro, di prospettiva di vita io penso che per promuovere e gestire lo sport a qualunque livello di base professionistico occorrono conoscenza, esperienza, competenze approfondite perché la responsabilità di chi opera nello sport sono elevate

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non è più sufficiente conoscere la pratica sportiva, occorrono anche approfondite nozioni manageriali, normative, fiscali, assicurative, ma anche pedagogiche e sociali. E’ un management evoluto, la cui finalità però non è soltanto il return on investment, ma anche c’è un social return on investment, l’effetto che l’azione dello sport produce sulla comunità pur attenzionando al meglio l’efficienza, l’efficacia economica e gestionale.

40:33
il pensiero che ci guida anche nel nostro progetto di rimodulazione delle nostre attività al servizio dello sport.

40:44
Grazie Vito, ma volevo chiederti cosa può fare Sport e Salute nel rendere una disciplina sportiva profittevole e poi ti volevo richiedere qual è il ruolo delle altre istituzioni preposte allo sviluppo dello sport italiano e se funzionano le sinergie.

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Ma, lo dicevo prima, non è un problema di profitto, ma di ritorno sociale dell’investimento. Cioè lo sport può produrre anche importanti guadagni, ma il risultato più importante è la capacità di diventare anche virale, come si dice in nostro regione, di appassionare le persone, di creare attenzione e interessi. Allora, lo strumento più efficace per sviluppare la propria disciplina sportiva sia infrastrutturare la propria organizzazione, quindi capitale umano, competenze, strumenti tecnologico

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sono indispensabili per crescere. Anche noi come Sport e Salute vogliamo fare la nostra parte. Nei prossimi giorni lanceremo dei bandi per aiutare lo sport a crescere, un bando di formazione gestito dalle scuole dello sport per trasferire competenze a personale tecnico dirigenziale, un bando per la digitalizzazione, per realizzare strumenti per l’accesso più semplice e veloce alla pratica sportiva, penso al CRM, ai sistemi di videoconferenza, ai software,

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virtuose tra diverse discipline sportive. Ecco io penso che la ripartenza dell’attività sportiva dovrà anche essere accompagnata dal necessario rispetto delle normative covid e anche da questo punto di vista pubblicheremo presto un bando che metterà a disposizione delle società sportive

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screening, medicosportivi gratuiti e una rete di convenzione per ridurre al minimo costi e anche difficoltà di organizzare lo sport in sicurezza. Ma lo sport è gioco di squadra, le sinergie sono fondamentali. Sport e salute si è posta in un’ottica diversa, voglio dire originale, in un’ottica collaborativa sia all’interno del sistema sportivo sia con le istituzioni e il mondo

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strategiche di azioni di contenuti ne cito alcune con l’arma dei carabinieri per valorizzare l’azione deterrente dello sport verso il disagio sociale con infratel per rafforzare la rete e la connettività

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dei 77.000 impianti sportivi presenti sul territorio nazionale, con ANCI in questi giorni per valorizzare il ripensamento delle nostre comunità attraverso l’uso dei parchi urbani come promotori di socialità, salute e benessere, con Expo Dubai 2020, anzi…

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2021 per portare al Padiglione Italia le novità tech digital dello sport su cui stiamo lavorando con un acceleratore di startup innovative. Oggi abbiamo firmato con SACE anche per promuovere la realizzazione di impianti sportivi e sostenibili. Abbiamo tante altre partnership in pipeline che vi presenteremo nelle prossime settimane. L’interesse di investire tempo ed energie c’è, noi lo stiamo registrando e quindi confidiamo

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spingere ulteriormente la dimensione sociale ed economica dello sport.

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E qual è il rapporto con le federazioni sportive? Avete una sinergia nella promozione delle singole discipline oppure sono ambiti completamente separati?

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Dico spesso una cosa che non voglio considerare sport e salute soltanto come la cassaforte dello sport italiano, quella che eroga le risorse. Noi abbiamo attivato un bel rapporto con tutti gli organismi sportivi, ci vediamo tanto, ahimè in digitale attraverso incontri online, ma con tanti presidenti, ecco, abbiamo anche un rapporto diretto.

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indicazioni sui macroobiettivi da realizzare, ma poi che sul campo sono le federazioni, sono gli enti di promozione sportiva, sono le discipline associate che hanno il rapporto con i territori, il rapporto con le persone, il rapporto con le società sportive.

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e grazie Vito.

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abbiamo visto l’importante ruolo del settore pubblico nella promozione dello sport e tutti gli effetti a cascata sulla collettività ma anche nel benessere del paese anche sul piano economico ma mi chiedevo come a tuo parere il settore privato può essere utile nella promozione dello sport cioè il settore privato non sportivo perché mi viene in mente il successo del connubio per esempio della ribbock con lo sport del crossfit oppure i

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contributo del cinema. Possono o devono a tuo parere le istituzioni incentivare investimenti privati nello sport se lo stanno facendo e con quale logica?

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Ma io penso che lo sport industry sia indispensabile per la promozione dello sport. Noi siamo stati portatori di una proposta parlamentare di deducibilità fiscale degli investimenti sullo sport, una sorta di sport bonus. Abbiamo teorizzato e proposto un bondo sportivo, un fondo per lo sport italiano, su cui aggregare capitali industriali e risorse del crowdfunding privato. Ora…

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vogliamo fare qualcosa di strutturato, di forte, di fisico, ma anche veramente di concreto. Il punto di partenza del nostro modello di Sport Industry è l’acceleratore di startup innovative nei settori dello sport e della salute. Lo abbiamo presentato a dicembre con il ministro dello Sfrumpo Economico, con l’amministratore delegato di Casta Depositi e Prestidi, perché nell’estate scorsa abbiamo lanciato una procedura di evidenza pubblica con cui abbiamo selezionato due partner di eccezione, appunto Casta Depositi

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e prestiti attraverso il Fondo Nazionale di Innovazione e Startup Bootcamp che è uno dei più importanti player sportivi di accelerazione nel mondo addirittura con acceleratori già presenti in Qatar e in Australia. Allora noi vogliamo fare uno scouting anche internazionale su 500 startup, ne vogliamo individuare 30 arrivare alle 10 più meritevoli e poi consentire loro investimento

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economico di servizi per l’implementazione, l’accelerazione. Le ospiteremo quattro mesi al Foritalico all’interno di un nostro hub. Già oggi ci sono in Italia 80 startup nel settore, ma devono poter fare un salto, un salto anche di tipo internazionale. Quindi questo vuole essere un progetto concreto, radicato a Roma, al Foritalico per sviluppare in Italia lavoro, nuova economia, competenze e servizi anche per lo sport.

47:34
anche alla proiezione internazionale del Made in Italy, che può dare un’importante dimostrazione della dimensione economica dello sport, di un settore sempre più innovativo, capace di dar vita a nuove imprese, a startup innovative, a PMI con competenze digitali e generare così occupazione per le prossime.

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quindi vorremmo parlare di start up che svilupperanno ricerca e prodotti concreti, ad esempio per migliorare

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lo stato di salute delle persone, aumentare la prestazionalità sportiva, sviluppare servizi innovativi per gli eventi, qualificare la fun experience, renderlo lo sport fruibile a tutti. Ecco, Sport e Salute non vuole però sviluppare un acceleratore che faccia nascere soltanto e crescere internazionali startup sportive, ma vuole essere anche il punto di riferimento per tutti quelli che in Italia vogliono fare impresa attraverso lo sport.

48:35
gestori di servizi ed impianti sportivi. Stiamo raccontando a 80 aziende italiane anche il progetto per averne a bordo alcune che ci possono in qualche modo supportare in questa attività. Il programma di acceleratore si chiama We Sport Up e appunto l’ambizione di sviluppare un po’ di imprenditoria innovativa per il lancio.

48:55
economico del settore sportivo. Ci siamo immaginati un ecosistema sportivo anche attraverso un’app che lanceremo a metà febbraio, un servizio a disposizione di tutti, delle persone fisiche, delle associazioni, delle federazioni, dello sport.

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professionistico. Un luogo in cui trovare un impianto sportivo, lo sport adatto a noi, in cui scriversi una gara, ad un torneo, ad un campionato, alla palestra, alla piscina, alla scuola calcio, ma anche un marketplace. Marketplace in cui comprare abbigliamento, tecnologia, servizi sportivi, prenotare una visita medico-sportiva, monitorare la propria attività fisica e lo stato di salute.

49:35
Spero che da metà febbraio sentirete ancora più parlare di noi con questa app a cui siete tutti invitati a partecipare.

49:45
Grazie Vito, il tempo è volato nell’esplorare insomma tutti i collegamenti importanti dello sport con la salute, il benessere ma anche con il mondo del business e anche i collegamenti col digitale, tutto il mondo startup che è un processo importante in atto. Siamo giunti quasi alla chiusura e abbiamo i nostri consueti suggerimenti. Quali sono le tue raccomandazioni per gli imprenditori del settore ma soprattutto per i giovani interessati a una carriera nel settore

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agli imprenditori dico che anzi faccio una domanda io penso che questo sia il momento migliore per investire su una delle più importanti economie del futuro circolare green sostenibile sociale inclusiva allora la domanda è ma non sono queste le caratteristiche dell’investimento più ricercato al mondo in questo periodo storico cioè oggi effettivamente lo sport da

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tantissime opportunità. Penso a quello che stiamo facendo in questi giorni con i comuni, lo sport nei parchi, un nuovo modo di fruire gli spazi.

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verdi urbani. Penso al turismo sportivo. Noi abbiamo individuato un’area di business che riteniamo che possa crescere tantissimo, che sarà a disposizione della crescita del turismo sportivo. Allora noi vogliamo anche essere così un punto di riferimento per lo sport system, per le istituzioni nazionali e locali, perché appunto lo sport sia sempre più occasione di sviluppo economico. Per quanto riguarda i giovani.

51:18
ma io penso una cosa che i giovani possono investire energie, passione, creatività, studio e tempo nello sport come opportunità di lavoro vi faccio una confidenza, mio figlio studia da 5 anni business and management nello sport negli Stati Uniti ecco io penso che ci siano delle grandissime opportunità anche di lavoro per i giovani io ho provato oggi a

51:44
raccontarvi le tantissime sfaccettature dello sport e quelle che saranno anche in forte crescita nei prossimi anni. Dico ai giovani non accontentatevi di fare quello che avete sempre fatto valorizzate la vostra creatività nello sport c’è futuro

52:03
Che bello, grazie Vito del bel messaggio e a questo punto il nostro format prevede due e tre considerazioni conclusive, quindi un paio di bullet point da tenere a mente e in caso se c’è una call to action che vuoi dare ai nostri ascoltatori che è legata alla discussione di oggi.

52:23
Ma io ho già parlato troppo, ho detto tante cose. Io lancio due messaggi. Lo sport ha un’anima sociale e Sport e Salute vuole promuovere lo sport a scuola, lo sport per tutti, lo sport di tutti, lo sport come un momento di inclusività, come momento di relazione con gli altri.

52:44
ma lo sport ha anche un’anima industriale. L’Italia può fare tanto, può fare tanto con i suoi eventi sportivi, siamo un’eccellenza nel mondo in termini di capacità organizzative, possiamo fare benissimo per promuovere il Made in Italy e però vi dico anche che lo sport è una grande industria. Io penso che lo sport possa dare un contributo enorme, straordinario alla ripartenza.

53:11
del paese, noi stiamo facendo delle cose concrete, reali

53:15
effettive, lo dico soprattutto ai giovani, fatemi venire delle idee, chi all’estero torni in Italia, il Foritalico vi aspetta, noi vogliamo sostenere insieme ai nostri partner la capacità dei giovani anche di lanciare idee nuove. Allora io ringrazio anzi il governo uscente per quello che ha fatto per lo sport, che lo ha fatto sopravvivere, ha dato ristori alle persone attraverso misure emergenziali. Oggi la sfida, l’augurio.

53:43
faccio a tutti noi e che anche la politica, il nuovo governo possa accompagnare lo sport per la dipartenza con misure strutturali che vedano lo sport come uno strumento strategico di promozione individuale, sociale e di crescita economica.

54:03
Grazie Vito per i bei messaggi ma anche per l’energia e l’entusiasmo con cui li trasmetti. Questo ci è sicuramente molto utile per capire meglio il ruolo del settore pubblico nello sviluppo di un settore così importante e l’importante contributo dato da Sport e Salute nello sviluppo del settore e tutti i benefici che ne derivano per la collettività. A questo punto ti ringrazio Vito a nome mio e degli ascoltatori auguro buon lavoro da parte di Vincenzo

54:33
e arrivederci al prossimo episodio. Arrivederci a tutti voi.

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